Soggetti come le aree protette, con una missione territoriale apparentemente così spiccatamente locale, sempre di più entrano in contatto con altre realtà all’estero. Cooperare significa infatti andare verso un miglioramento generale delle competenze (“Lavorare insieme per crescere insieme”), agire meglio verso i propri obiettivi istituzionali di tutela dell’ambiente, inteso come bene comune, creare nuove opportunità di sviluppo sostenibile e duraturo, specialmente nei paesi in via di sviluppo,e operare attivamente contro la povertà e a favore della salute. Infine, cooperare serve a sviluppare quella cultura della pace che è divenuta sempre più essenziale. Un parco fa cooperazione internazionale perché “è nel suo DNA” tale valore etico. Per le stesse ragioni, anche Federparchi è sempre più sollecitata a livello internazionale: infatti, l’esperienza delle aree protette italiane, caratterizzata dalla continua ricerca di modelli di partecipazione delle comunità e degli enti locali, di gestione di territori abitati, di equilibrio tra sviluppo e conservazione delle risorse naturali, della biodiversità e delle tracce della storia, stimola l’interesse degli interlocutori stranieri, desiderosi di confrontarsi con essa. Di conseguenza, la nostra federazione è impegnata in questo campo sia attraverso la diretta promozione di iniziative e progetti, sia come strumento a supporto dei suoi soci.
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