Il COP presenta al CUCS 2013 il Progetto europeo “Comunicare in Rete per lo Sviluppo”

Nell’ambito del CUCS 2013 si è tenuto il 19 settembre 2013 il panel promosso dal Consorzio delle Ong Piemontesi e intitolato:

1.2 Comunicare lo sviluppo e la cooperazione internazionale

Come sono comunicati i temi dello sviluppo e della cooperazione internazionale sui media italiani? Che impatto ha la comunicazione (o la mancata comunicazione) della cooperazione internazionale nella creazione dell’immaginario collettivo, lo sviluppo di stereotipi e le conseguenti scelte politico-istituzionali nel settore? Partendo da queste domande di base saranno presentati in anteprima i risultati di due ricerche congiunte realizzate in Italia (Piemonte), Francia (Rhône-Alpes) e Spagna (Catalogna) all’interno del progetto europeo “Comunicare in rete per lo sviluppo”  (EuropeAid, Programma Attori Non Statali e Autorità locali per lo Sviluppo, Progetto DCI-NSAPVD/2012/279-805) sulla tematizzazione della cooperazione internazionale sulla stampa locale e sulle caratteristiche della comunicazione degli operatori territoriali della cooperazione (ong, enti locali). Saranno analizzati i dati quantitativi e qualitativi della stessa con un confronto tra i tre paesi e saranno indagati i linguaggi utilizzati e gli eventuali stereotipi rintracciati. Partendo dalla fotografia dell’oggi è obiettivo del panel discutere punti forti e punti deboli dell’attuale panorama informativo sulla tematica, analizzarne le trasformazioni anche in relazione al ruolo dei nuovi media e individuare buone pratiche di relazione tra cooperazione internazionale e media.

Il seminario, promosso dal Consorzio delle Ong Piemontesi, è organizzato nell’ambito del progetto “Comunicare in rete per lo sviluppo cofinanziato dall’Unione europea (progetto n°DCI-NSAPVD/2012/279-805) e realizzato in Piemonte in partenariato con l’Università di Torino, l’Associazione Stampa Subalpina, la Regione Piemonte, il Coordinamento Comuni per la Pace della Provincia di Torino.

Referenti panel:

1.2 COMUNICARE LO SVILUPPO E LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

LA COMUNICAZIONE DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E DELLO SVILUPPO IN PIEMONTE

Sara Minucci – Università di Torino

Questo lavoro, che rientra nel progetto europeo “Comunicare in rete per lo sviluppo”, si occupa della comunicazione della cooperazione internazionale e dello sviluppo sui media piemontesi.  L’obiettivo è quello di offrire una fotografia di quanto e come i media locali affrontino i temi della cooperazione internazionale e dello sviluppo che offra spunti di riflessione su quali siano i punti forti e i punti deboli dell’attuale panorama informativo piemontese. La ricerca concentra l’attenzione sul coverage dei temi relativi alla cooperazione internazionale e allo sviluppo nei giornali locali diffusi in Piemonte e nell’edizione serale del Telegiornale Regionale di RaiTre. La discussione di questi dati viene articolata utilizzando anche le informazioni raccolte tramite un questionario somministrato alle redazioni delle testate piemontesi volto a comprendere come esse organizzino la comunicazione di questi temi.

LA COMUNICACIÓN DE LA COOPERACIÓN Y LA SOLIDARIDAD NORTE-SUR EN LOS MEDIOS CATALANES

Xavier Giró Martí – Universitat Autònoma de Barcelona, Departament de Mitjans, Comunicació i Cultura

Los medios de comunicación de referencia en Cataluña (prensa, radio, televisión e internet) difunden una visión de la cooperación y de la solidaridad internacionales que combina en proporciones variables una concepción neolocolonial y paternalista con otra concepción emancipadora y empoderadora de los actores tanto del sur como del norte orientada hacia cambios estructurales.   Los resultados que se presentan se basan en un estudio quantitativo y qualitativo realizado en el marco del proyecto europeo “Red de periodistas y comunicadores/as para la cooperación i el desarrollo” en que participan la Federación de ONG de Cataluña, la Red de Apoyo a la Cooperacióm-RESACOOP de Rhone Alpes y la Coordinadora de ONG de Piemonte-COP.    La metodologia usada consiste en una combinación de Análisis Crítico del Discurso y Framing.

LA “SOLIDARITE INTERNATIONALE” VUE PAR LES MEDIAS LOCAUX DE LA REGION RHONE-ALPES

Amandine Kervella – Université de Lille 1, laboratoire GERIICO

 

Notre communication s’intéresse à la couverture médiatique du théme de la “solidarité internationale”, dans la presse locale diffusée dans la région Rhône-Alpes, d’un point de vue aussi bien quantitatif que qualitatif. Outre une mesure de l’ampleur de ce thème au sein de journaux, télévisions et radios locales, il s’agira de mettre au jour les normes utilisées pour le représenter.   La communication présentée exposera les résultats d’une étude menée dans le cadre du projet européen “communiquer en réseau pour le développement” impliquant la Fédération Catalane d’ONG, les coordonnateur des ONG de Piémont (COP) et de Rhône-Alpes (RESACOOP)  La méthodologie utilisée est une combinaison de l’analyse critique du discours et de la théorie des cadres.

LE ONG E I SOCIAL MEDIA IN ITALIA

Donata Columbro – CISV, Volontari Per lo Sviluppo

Il paper raccoglie i risultati di un’indagine online somministrata alle organizzazioni non governative italiane nel mese di febbraio 2012, nell’ambito di una ricerca sulla comunicazione della cooperazione internazionale attraverso i nuovi media cofinanziata dalla Fondazione CRT e della Fondazione Giovanni Goria per il Master dei Talenti della Società Civile.

Attraverso un questionario è stata osservata la presenza online delle ong con riferimento al sito internet, alla capacità di creare comunità attraverso i social network e all’impiego di tecniche di fundraising su web.

I risultati hanno evidenziato un utilizzo ancora sperimentale dei nuovi media da parte della maggior parte delle ong italiane, con una percezione errata del ruolo ad esempio del mezzo “social network”, comparabile a quello degli “old media”, dove il modello di comunicazione broadcasting consente a un soggetto di diffondere il suo messaggio a un’ampia audience di utenti. In realtà i social network o social media sono prima di tutto luoghi di conversazione, dove la comunicazione non è unidirezionale ma viene formata dai contributi di ogni attore.  In generale, dai risultati dell’indagine emerge la volontà, da parte delle ong rispondenti, di esplorare nuovi strumenti,  ma manca la disponibilità a cambiare strutturalmente il proprio lavoro facendosi permeare dalle novità. Il che rende per lo più improduttivo il lavoro. Secondo Beth Kanter, studiosa statunitense dell’evoluzione delle ong in relazione all’evoluzione del web, “Le ong devono cambiare strutturalmente l’organizzazione del proprio lavoro e non solo applicare vecchi modelli a nuovi strumenti”.

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