2009-2011 Progetto “Per una cooperazione piemontese in Africa Sub-Sahariana…a emissioni CO2 zero!”

Cooperazione – Progetto regionale “Per una cooperazione piemontese in Africa Sub-Sahariana…a emissioni CO2 zero!”  (2009-2011)

Paesi di intervento: Italia, Burkina Faso, Senegal

Obiettivo generale del progetto: Contribuire alla lotta alla povertà e alla deforestazione in Burkina Faso e in Senegal, in un’ottica di compensazione delle emissioni di CO2 e al tempo stesso di miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni locali

Il progetto è stato finalizzato all’avvio di una riflessione comune e ad una risposta operativa, nell’ambito del Programma per la sicurezza alimentare e la lotta contro la povertà in Africa Sub-sahariana della Regione Piemonte, sul tema della compensazione delle emissioni di CO2 sviluppatosi a partire dalla promulgazione del Protocollo di Kyoto, attraverso la realizzazione di attività di riforestazione da realizzarsi in Africa Sub-sahariana con ripercussioni positive legate agli obiettivi stessi del Programma regionale.

Il progetto si è articolato su due aree geografiche distinte, ma accomunate dalla presenza di aree protette che dispongono delle potenzialità necessarie per campagne di rimboschimento tese da un alto a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni locali, e dall’altro a compensare, in modo variamente formalizzato, le emissioni di carbonio nell’ambito del Protocollo di Kyoto.

In particolare, dopo una serie di indagini e verifiche realizzate dal Consorzio delle Ong Piemontesi e dal Settore Affari Internazionali della Regione Piemonte, in collaborazione con alcuni enti impegnati nel Programma per la sicurezza alimentare e la lotta contro la povertà in Africa Sub-sahariana e nello specifico, in Piemonte:

  • per quanto riguarda il Senegal, la Regione stessa e l’Ong CISV nel quadro di quanto stabilito dalla D.D. 30 novembre 2010, n. 206 L.R. n. 67/95. Affidamento del servizio di attività per il coordinamento e il supporto logistico a Louga’ e Saint Louis, Ziguinchor e Dakar in Senegal
  • per quanto riguarda il Burkina Faso, la Regione stessa, l’IPLA S.p.A., la Provincia di Vercelli nell’ambito del progetto “Alimentazione, EcoTurismo e Natura – Micro progetti ecologici all’interno della Foresta Comoé-Léraba (…)” e il Parco Lame del Sesia nell’ambito del progetto “Rete parchi naturali piemontesi e saheliani: Protezione dell’ambiente al servizio della sicurezza alimentare e lotta alla povertà nel Sahel (Fase 3)” che coinvolge nella sua realizzazione il dall’Ente di Gestione delle aree protette della Collina torinese (capofila), il Parco naturale Orsiera-Rocciavrè, il Parco naturale Lame del Sesia e il Parco naturale Alta Valle Pesio e Tanaro in partenariato con l’AGEREF/CL (Association inter villageoise de Gestion des Ressources Naturelles et de la Faune de la Comoé – Léraba, il Parco urbano Bangr-Weoogo di Ouagadougou, le Ranch Gibier de Nazinga et le Parc Kaboré Tambi (Burkina Faso)

sono stati individuati due interventi principali:

Il primo in Burkina Faso, nell’area limitrofa della Forêt Classée et Réserve Partielle de Faune de la Comoé – Léraba, nella Région des Cascades, dove dal 2001 l’AGEREF/CL (Association inter villageoise de Gestion des Ressources Naturelles et de la Faune de la Comoé – Léraba) promuove un modello di gestione partecipata e comunitaria del patrimonio forestiero locale

Il secondo in Senegal, presso l’Area Marina Protetta di Bamboung, istituita dal Consiglio della Comunità Rurale di Toubacouta nel 2002, di cui un comitato di gestione composto dai 14 villaggi periferici della comunità ne assicura il funzionamento.

L’iniziativa ha permesso nelle due località individuate, attraverso una forte partecipazione delle popolazioni locali, di realizzare attività di rimboschimento che avranno delle importanti ripercussioni sul miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni locali, sulla preservazione dell’ambiente e sulla salvaguardia della flora locale.

In particolare l’azione ha permesso di realizzare un passo in avanti significativo in vista di tentare la scrittura e candidatura di progetti nell’ambito del “Clean development mechanism (CDM) – small scale” e/o del “Reducing of Emissions from Deforestation and forest Degradation (REDD+)” meccanismi promossi nell’ambito delle Nazioni Unite che consentono la realizzazione di progetti certificati di riduzione delle emissioni nei paesi in via di sviluppo, tesi a mettere a disposizione su periodi medio-lunghi (20 anni) crediti monetari per avvenute riduzioni delle emissioni di CO2 proprio nell’ambito del protocollo di Kyoto.

Il progetto si è articolato dunque in tre fasi: ad un primo momento di sensibilizzazione e mobilitazione delle popolazioni locali, è seguita una seconda fase operativa, in Burkina Faso così come in Senegal, finalizzata alle attività di rimboschimento propriamente dette, e si è conclusa con due studi paralleli finalizzati al proseguimento dell’iniziativa negli anni a venire.